Kinnernet Venice 2016

Intonabisogni is a relational art installation revolving around a cabinet (Caruso, Paolo Cappello for Mininforms) that for the occasion turns into a speaking treasure chest. When visitors sit on the nearby chair (Sedia P, Enzo Mari 1974) and intensely stare at themselves in the mirror they become part of the installation. This simple action prompts the cabinet to speak and deliver a message. The artwork is inspired by the concept of Synchronicity introduced by Jung in 1950, so what is proclaimed by Caruso is nothing other than a message coming from the universe, sent exactly when the person sitting on the chair needs it. Participants will then be asked to deliver to a stranger an invitation to listen to their own personal message.

The Pill of Benjamin is an itinerant pneumatic architecture of contained dimensions, capable of increasing and attributing new possible meanings to spaces. In the widest context of Kinnernet Venice 2016, the temporary pavilion appears inside the H-Farm Campus. Starting with messages coming from the universe – perceived through Intonabisogni – users will be invited to interact with the pneumatic architecture entering into a disorienting space in which to meditate on the advice received from the talking cabinet. Positioned between the Greenhouse and the cornfields the landmark excites the users’ curiosity returning their looks into the finite space in which Intonabisogni is located.

This artwork, conceived and curated by Silvia Gobbo together with Crunchlab Makerspace and L.O.VE. Art Collective, puts on stage a combination of events that produce significant coincidences for the public and celebrates the creative power of signs.

mou-A

L’Intonabisogni è un’installazione d’arte relazionale. L’attore principale è una madia che per l’occasione diventa una madia parlante (Caruso, Paolo Cappello per Miniforms). Quando una persona si accomoda su una sedia posta nelle sue vicinanze (Sedia P, Enzo Mari 1974) e guarda intensamente in uno specchio, entrando così a far parte dell’opera d’arte, indurrà la madia (che fino a quel momento riproduceva musica) a parlare e a dare un messaggio. L’installazione si ispira al concetto di Sincronicità introdotto da Jung nel 1950, per cui quello espresso da Caruso altro non è che un messaggio proveniente dall’universo, e che viene inviato proprio nel momento esatto in cui chi ha scelto di accomodarsi su quella sedia ne ha bisogno. A ogni partecipante verrà quindi chiesto di consegnare ad uno sconosciuto un invito ad andare ad ascoltare il proprio consiglio.

La Pillola di Benjamin é un’architettura pneumatica itinerante di contenute dimensioni capace di accrescere ed attribuire nuovi possibili significati agli spazi. Nel piú ampio contesto del Kinnernet Venice 2016 il padiglione temporaneo appare, all’interno del campus di H-Farm. A partire dai messaggi provenienti dall’universo – percepiti attraverso l’Intonabisogni – i fruitori verranno invitati ad iteragire con l’architettura pneumatica entrando all’interno di uno spazio spaesante dove poter meditare sui consigli ricevuti dalla madia parlante. Posizionato fra la Serra ed i campi di granoturco il landmark incuriosisce i fruitori rinviando i loro sguardi nello spazio circoscritto in cui si colloca l’Intonabisogni (loggia d’ingresso dell’acceleratore d’imprese).

L’opera, pensata e curata da Silvia Gobbo insieme al makerspace Crunchlab e al collettivo artistico L.O.VE., mette in scena l’assemblaggio di fenomeni che producono coincidenze significative per il pubblico fruitore e celebra la potenza creativa dei segni.